La precompressione con cavi post-tesi

l trasferimento dell’azione di precompressione : le testate deile travi e i cavi post-tesi

Il calcestruzzo armato precompresso è uno dei materiali maggiormente utilizzati nell’ambito dell’edilizia soprattutto per le sue caratteristiche resistenziali. Infatti, questo materiale è appositamente studiato per garantire un’ottima resistenza agli sforzi di trazione che possono essere causa di cedimenti o rotture in esercizio.


Il calcestruzzo precompresso

La matrice di questo materiale è composta da pasta cementizia che presenta, però, resistenza a trazione pari a un decimo della resistenza a compressione. Questo comporta che il materiale risulta particolarmente critico per determinate applicazione e siano necessari accorgimenti per renderlo maggiormente performante. Si procede, quindi, a svolgere operazioni di precompressione o pressoflessione del calcestruzzo in modo tale che il risultato finale a livello tensionale sia compatibile con quanto poi riscontrato in esercizio e non vi siano problemi di affidabilità.
 

Gli acciai delle armature

Per quanto concerne gli acciai, vengono solitamente utilizzati acciai armonici, ben diversi dai classici acciai utilizzati per le armature statiche. Infatti, rispetto a questi, presentano una resistenza a rottura notevolmente elevata, fino a 3 volte rispetto ai tondini di comune utilizzo,  e da una deformazione plastica molto contenuta prima della rottura con ampio tratto elastico.
 

Inserimento dei fili

Dopo aver analizzato i materiali che vanno a costituire il calcestruzzo armato precompresso, è fondamentale capire le metodologie per l’inserimento dei fili all’interno della matrice cementizia:
-    Fili pre-tesi: la tensione dei fili in acciaio avviene prima della solidificazione del calcestruzzo;
-    Fili post-tesi: la tensione dei fili avviene solamente dopo che sono state svolte le attività di solidificazione del cemento.

Per quanto riguarda la seconda tipologia, che è l’argomento di interesse di questo approfondimento, i cavi di acciaio vengono inseriti all’interno della matrice con opportune guaine e la tensione avviene solamente in un secondo momento, quando il calcestruzzo è completamente maturato, con l’utilizzo di martinetti idraulici.

I passaggi caratteristici di questa operazione sono i seguenti:
1.  Preparazione delle casseforme e delle guaine in cui verranno inseriti poi i fili;
2.  Gettatura del calcestruzzo all’interno delle casseforme;
3.  Inserimento e tesatura dei fili con l’ausilio di martinetti idraulici opportunamente calibrati. Questo conferisce al calcestruzzo uno sforzo di compressione.
4.  Ancoraggio e protezione: vengono fissati i fili e vengono protetti per evitare che si verifichino fenomeni corrosivi durante la vita del componente.

I vantaggi di questa scelta sono molteplici, ma i principali possono essere riassunti nei seguenti punti:
-    Possibilità di coprire dimensioni importanti;
-    Costruzione direttamente in loco;
-    Disposizione delle guaine secondo percorsi articolati che ottimizzino la resa strutturale.
E’ fondamentale, però, che le installazioni e le messe in opera vengano svolte da personale formato ed attento: fenomeni corrosivi dovuti ad incuria durante le prime fasi possono rilevarsi particolarmente deleteri con il passare del tempo.



 


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